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Risotto al tartufo bianco: quando il gusto diventa classe

alfieri pasta langhe

Dalla personalità unica e spiccata, il risotto al tartufo bianco non solo esalta la grande tradizione della cucina piemontese, ma nello stesso tempo si presta a essere proposto anche in chiave contemporanea come un raffinatissimo e prelibato piatto per gourmet.

Le occasioni per gustare questo risotto profumato al tartufo sono molteplici. Servilo come piatto principale in una cena a lume di candela dedicata alla persona che ami, oppure durante un pranzo elegante.

Grazie al particolare metodo di preparazione, il confezionamento Alfieri mantiene inalterati le fragranze e i sapori originali della più sofisticata pietanza delle Langhe, in modo da consentirti di poter replicare nella cucina di casa tua il gusto dei grandi ristoranti stellati.

Ricetta del risotto al tartufo bianco

Ricetta per 2 persone:

3-4 pugni di risotto al tartufo bianco Alfieri

1 litro di brodo di carne

1 noce abbondante di burro

1 scalogno

Pulite e tagliate a dadini sottili lo scalogno e fatelo soffriggere nel burro a fuoco medio basso in una pentola dai bordi alti. Attenzione a non bruciare il burro. A parte, scaldate il brodo di carne. Quando lo scalogno è dorato, aggiungete il riso e mescolatelo, facendolo amalgamare col burro ben bene. Aggiungete qualche cucchiaio di brodo caldo e abbassate la fiamma. Mantecate il riso per circa 15 – 18 minuti, continuando ad aggiungere periodicamente del brodo quando vedete che il risotto si sta asciugando, fino a completa cottura. Prima di spegnere il fuoco, sfumate con del vino bianco.

Servite il risotto ben caldo, accompagnandolo con un vino rosso piemontese non troppo corposo come il Dolcetto d’Alba, il Nebbiolo o il Pinot Noir versato nei classici calici a temperatura ambiente.

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